Lo screening dell’apprendimento è una procedura fondamentale per identificare potenziali difficoltà che potrebbero ostacolare l’apprendimento.
Prevede l’impiego di specifici test per eseguire una valutazione preliminare e determinare se sia necessario un ulteriore approfondimento diagnostico.
In cosa consiste?
Come menzionato, le prove standardizzate sono utilizzate per rilevare eventuali difficoltà, come nella lettura, nella scrittura, nella discriminazione dei suoni, nella coordinazione oculo-manuale e nella motricità fine.
Offre una somministrazione significativamente più rapida e meno impegnativa rispetto a una valutazione neuropsicologica completa. Così facendo, solo i bambini che realmente presentano difficoltà di apprendimento verranno indirizzati verso un approfondimento che richiede maggior impegno emotivo, mentale, temporale ed economico.
Da che età?
Diversamente dalla valutazione diagnostica, lo screening può essere effettuato sin dalla scuola dell’infanzia. In questo modo, si potranno osservare le competenze legate ai prerequisiti dell’apprendimento.
Si indagherà pertanto:
- l’analisi visiva, ossia la capacità di riconoscere i grafemi e l’orientamento spaziale;
- l’analisi uditiva, ossia la capacità di discriminare i suoni;
- la coordinazione oculo-manuale, necessaria per coordinare occhio e movimenti della mano;
- l’associazione visivo-verbale, denominare oggetti o simboli;
- le abilità metafonologiche, ossia riconoscere la somiglianza/differenza tra fonemi, suoni che compongono le parole;
- la abilità di memoria;
- la capacità di pianificazione.
Obiettivi
Un’analisi precoce dei prerequisiti consente di prevedere l’andamento futuro degli apprendimenti scolastici, potenziare le aree carenti e identificare il rischio di sviluppare Disturbi Specifici dell’Apprendimento.
In seguito allo screening, è possibile intervenire con un percorso personalizzato specifico per il bambino, per favorire lo sviluppo delle competenze e prevenire eventuali difficoltà.
Intervenendo prontamente su eventuali difficoltà di apprendimento, si diminuisce il rischio di insuccesso scolastico e si potenziano l’autostima e la motivazione del bambino.
Dott.ssa Francesca Vecchione